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SCHEDA FILM: Master and Commander – Sfida ai confini del mare

Master and Commander è un film del 2003 diretto da Peter Weir, tratto dalla saga letteraria marinesca di Patrick O’Brian, incentrata sulle avventure del capitano Jack Aubrey (Russell Crowe) e del medico a bordo Stephen Maturin (Paul Bettany). Malgrado l’ottima accoglienza critica e le dieci candidature ai Premi Oscar, il risultato commerciale è stato buono ma non sufficiente per dare origine ad un franchise cinematografico, come invece è riuscito a fare un altro film d’avventura marinaresca, in chiave di commedia non realistica, uscito pochi mesi prima del film di Weir, La maledizione della prima luna.
Nel 1805, durante le guerre napoleoniche, la nave della marina reale britannica HMS Surprise, fregata da 28 cannoni e 197 membri di equipaggio al comando del capitano Jack “Lucky” Aubrey e su cui presta servizio come medico di bordo il dottor Stephen Maturin, caro amico di Aubrey, riceve l’incarico di intercettare la nave corsara francese Acheron, in rotta per portare la guerra anche nel Pacifico, e di affondarla o catturarla come bottino.

Al largo della costa settentrionale del Brasile le due navi si scontrano una prima volta ed è la Surprise ad avere la peggio: l’Acheron attacca all’improvviso, sbucando fra la nebbia, e si rivela di classe superiore rispetto alla nave avversaria, più veloce e robusta, grazie ad uno scafo di nuova concezione, e meglio armata. La nave britannica, sopraffatta, con il timone distrutto, riesce a salvarsi solo nascondendosi nella nebbia. Continua a leggere

Se le cose non cambiano è perché siamo noi a non volerle cambiare!

Se le cose non cambiano è perché siamo noi a non volerle cambiare!

Mentre si palesa nella mia testa questa convinzione mi viene alla mente il discorso che fa Salvo Vitale ai microfoni di Radio Aut dopo la morte di Peppino Impastato in uno degli ultimi frammenti del film I cento passi di Marco Tullio Giordana.

“Adesso fate una cosa: spegnetela questa radio, voltatevi pure dall’altra parte, tanto si sa come vanno a finire queste cose, si sa che niente può cambiare. Voi avete dalla vostra la forza del buonsenso, quella che non aveva Peppino.
Domani ci saranno i funerali. Voi non andateci, lasciamolo solo.

E diciamolo una volta per tutte che noi siciliani la mafia la vogliamo!

Ma non perché ci fa paura, perché ci dà sicurezza, perché ci identifica, perché ci piace.

Noi siamo la mafia!

E tu Peppino non sei stato altro che un povero illuso, tu sei stato un ingenuo, sei stato un nuddu miscato cu niente.” Continua a leggere

LA VOCE DEL SILENZIO!

“Siamo rimasti solo voce. Come la ninfa Eco, che a furia di consumarsi, per passione, finì col rimanere voce… eco di voce, eco della sua voce. Non abbiamo più peso, né corpo, né vita, siamo soltanto voce. La voce che si spande nei canali della quantità, la voce rinchiusa, asserragliata a spurgare, incarcerata. La voce dai motel, la voce rimasta impigliata nella rete dei telefoni, delle strade, dei binari. Siamo rimasti Voce, senza più corpo, sul bordo della nostra gioventù, sull’orlo di come sarebbe dovuta andare. La voce delle serenate, che ci echeggiano nelle orecchie, e non ci lasciano in pace. Puniti dalla troppa passione, ci si è portati al punto di rimanere fermi davanti ai bivi. Allora ci è voluto il ritiro, l’impresa e l’epopea. La voce è diventata la nostra divinità, il nostro nume. Essa soltanto ci tutela e ci conserva, ci riproduce, che ci ha infebbrato la vita, ingravidati, e solo la voce è rimasta per sgravare quella colica di immaginazione, quel mare grosso che ci ha sollevati fino a dove Dio si è fatto intravedere e poi ancora, ci ha annegati, ributtati dalla parte di sotto. La voce è la nostra barca, il nostro confine, quel che resta di noi, l’eco della nostra voce, rimbalzante per tutti gli spigoli dai quali ci siamo intravisti. La voce, eco della visione.”

(Vinicio Capossela – Non si muore tutte le mattine)

E La voce del silenzio cambia veste. Indossa abiti giovanili e tenta la sua epopea.

Dopo un periodo di ritiro tenta la sua impresa per non rimanere più paralizzata ai bivi. Si trasforma, si fa blog per ritrovare l’entusiasmo e la voglia di fare che le sono più congeniali.

Come la fenice che risorge a vita nuova dalle sue ceneri, La voce del silenzio si rinnova nel tentativo di essere ancora voce di quel silenzio troppo spesso ignorato.

Voce di quei giovani che hanno deciso di scegliere. Quei giovani che continuano a svegliarsi ogni mattina scegliendo di essere giovani migliori. Cittadini migliori.

La voce del silenzio. La voce di quel silenzio che, nonostante tutto, ha continuato a raccontare con i fatti l’entusiasmo e la gioia di chi decide ogni giorno di scegliere l’amore. L’amore per se stessi, l’amore per l’altro, l’amore per la propria terra.

La voce del silenzio vi lancia e si lancia in una nuova sfida diventando blog!

La Voce del Silenzio on-line!

logoLa Voce del Silenzio è stato per il Forum uno spazio di libertà e continuerà ad esserlo…Con una nuova veste! Sembra essere giunto il momento giusto per compiere il “salto” dalla versione cartacea a quella digitale, in grado di garantire maggiori versatilità e diffusione. Tutti potranno usufruire di questo spazio per dare sfogo ai propri pensieri, alle proprie riflessioni, sempre nel rispetto del Regolamento che da sempre ha contraddistinto la Voce del Silenzio. Non c’è libertà senza regole. Continua a leggere